23 novembre 2019
Uscendo dai territori notturni il corpo parla, cerca di capire dove si
trova, come sta, se tutto funziona e lentamente affiora l’Io Sono. Da secoli l’Io cosciente tipico di
noi Umani, scrive fiumi di idee,
ricerche e litiga con altri pensatori su cosa è, dove vive e sull’immortalità
della Coscienza. Sembra che tutto questo
lavoro impegni solo gli Umani: anche gli scimpanzé, come
ogni essere vivente,
hanno una coscienza
ma non se ne preoccupano.
Oggi il dibattito tra filosofia e neuroscienze si è spostato sul luogo dove abita la Coscienza umana, se dentro o fuori di noi. Le forze in campo sono
uguali, finendo spesso in lavori e convegni che parlano di aria fritta.
Penso che la Coscienza sia un meraviglioso contenitore di miti, sogni e momenti felici. A volte una guida potente nella discesa agli
inferi inevitabile, nei lutti, nella malattia, nei tradimenti. Nell’atto creativo, nella
musica, nella poesia, la Coscienza umana ci lascia intravedere la sconfinata
potenzialità del Noi, di quel gran Essere Pensante che è la razza umana con la
sua mente, il suo cervello e la capacità di trasmissione energetica ancora poco esplorata.
Esiste, anche per noi, una mente di razza con superpoteri oltre lo spazio e il tempo. Per
questo i Maestri non si stancano di farci visita ripetendo sempre l’antica
saggezza.
Io sto con quelli che pensano la Coscienza fuori di noi, nell’ambiente
dove viviamo, in
comunione con altre Coscienze.
Anche parlare di Anima è il lavoro preferito di pensatori, di religiosi e di sapiens evoluti. E anche qui abbiamo vari
eserciti, divisi su chi la possiede e chi no, se finisce con il corpo fisico,
se può abitare le macchine, o l’insalata, se costruisce altri mondi in attesa di tornare nelle forme.
La mente umana ha bisogno di infinito, di eternità, e il non trovare
risposte ci permette una continua e interessante illusione.
Penso che la morte sia la nostra migliore amica, continuo stimolo a
superarne i confini in grattacieli di pensiero, come le torri che stiamo costruendo su tutto il
pianeta, sfidando la prigione della
gravità.
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