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Il Deserto

13 Agosto 2020

Il cambiamento climatico naviga in paure ancestrali di diluvi e catastrofi: acqua e fuoco terrorizzano tutte le creature. noi umani non siamo abituati ad attribuire la salvezza al destino o madre natura, preferiamo intelligenze al di sopra degli eventi, la scatola magica tra le orecchie organizza sempre grandi adattamenti ed infinite resilienze.

Il caldo di questo agosto con brevi o nessuna vacanza, avvelenato da problemi di contagio e abissi di incertezza per una fantasmatica ripresa in autunno, ci ha riportato all'esperienza mosaica dove solo la manna ci consolava.

L'attesa delle tavole pesantemente ingiuntive e senza possibilità di scelta ci soffoca come le mascherine.

Noi umani abbiamo saputo uscire sempre dal deserto trasformandolo in giardini lussureggianti, in preziose civiltà dove l'arte, la scienza e il progresso hanno costellato il pianeta di eventi meravigliosi.

Non sappiamo da quanti eoni siamo sul pianeta azzurro, ma quello che ci arriva dalle epoche storiche, dai miti e dalle tracce archeologiche sempre più numerose conferma la nostra origine divina.

Nella vita incontriamo il deserto quando l'amore, l'ambiente, il senso del sé collassano, quando tutto ci sembra perduto e scende la lunga notte dell'anima.

La scintilla vitale che non vuole spegnersi ci mantiene in vita e scatta la sopravvivenza, cerchiamo l'acqua:  LA SORGENTE, fonte primordiale.

Nel deserto virtuale della vita la coscienza ricorda la sua origine. Per questo costruiamo cattedrali nei luoghi più impervi e lontani.

Le cattedrali sono le mappe per uscire dai deserti, strade che collegano le potenti energie della Madre Terra con le stelle.

I deserti circondano le trasformazioni della vita: nascita, adolescenza, vecchiaia; per questo ci siamo uniti in tribù e abbiamo costruito villaggi, insieme si scavano pozzi e si piantano alberi.

Con gli amici animali abbiamo creato alleanze di sopravvivenza, il nostro viaggiare nel tempo ha bisogno delle boe sicure che la natura ha impiantato dentro di loro: gli istinti, dai quali noi sappiamo uscire per navigare.

Il mio deserto oggi è dato dalla vecchiaia con i suoi penosi rallentamenti e il mantenimento di un contenitore in estinzione. La mia cattedrale è l'umoristica certezza di un eterno ritorno.

Come trasformare le irriducibili zone desertiche in piccole oasi è il compito di ogni risveglio mattutino.

Non sono sola, la grande onda di creature in movimento costella le ore di simpatici incontri e buffi eventi. Umani ed animali indaffarati, distratti o terribilmente seri nello svolgere i loro compiti creano la musica che insieme  a quella che preferisco su youtube, riempie il trascorrere del mio tempo umano. 

L'acqua di vita di ogni scritto alchemico è l'eterno ciclo delle rinascite, fonte siderale dove gli opposti si congiungono.

Il deserto nasconde la pietra filosofale, attraversarlo è la prova di coraggio di ognuno di noi. La buona notizia è che abbiamo alleati illustri: Graal, Spirali e fratelli alieni che amano la nostra compagnia.

 

 

 

 

 

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