10 novembre 2017
Saper navigare nello spazio dell’esistenza è un nostro talento innato. L’archetipo del viaggiatore cosmico ci porta a sfidare gli elementi: mare, cielo, terra e il fuoco in tutte le sue manifestazioni. Il bambino è un entronauta, dalle acque primordiali al primo respiro. L’umanità si evolve navigando alla conquista del pianeta e dello spazio.
Osservando i bambini senza griglie culturali o emotive, ci accorgiamo di come il mondo interno è profondo e ricco di conoscenza. Viaggiando nel mondo interno dei nostri bambini impariamo a decodificare il nostro. Nel mondo interno c’è l’universo dell’esistente, lo spazio del sogno, del mito, l’eredità della nostra specie, miniere inesauribili di scoperte, soluzioni e tracce.
Le tracce dei nostri antenati sono insieme a quelle dei nostri nipoti, un crogiolo infinito fuori dallo spazio tempo dove nascono gli universi e dove le anime si incontrano. Nel mondo interno del bambino il mondo esterno con il suo sistema di credenze, le sue regole, le varie realtà, entra a piccoli passi e si fa strada in tempi diversi da quello che noi adulti possiamo intravedere.
A volte quando noi adulti, genitori o insegnanti, spieghiamo la realtà, il nostro racconto viene colorato da un mazzo di pastelli, diventa magico, sonoro, profumato. La nostra semplice realtà diventa un film in technicolor che può essere molto divertente o spaventoso, dipende da che piccola porta del mondo interno è entrato, perché da quelle porte non entrano parole, ma significati, non quello che dico ma quello che sono.
Se parole volgari o aggressive possono uccidere gli spiriti di natura in cui crediamo, il medesimo mondo primordiale del nostro Sé profondo, può venire contaminato, ferito o ingannato. Il mondo interno è così dominante e acceso nell’infanzia, perché baluardo e confine ai pericoli di adulti ciechi, sordi, distratti o peggio.
L’arte di sapere unire il nostro mondo interno con quello esterno inizia con la conoscenza del mondo esterno. Il mondo esterno è fatto di regole, di esperienza tramandata, di dati della realtà fisica dove i nostri sensi navigano ogni giorno. Qui il sogno deve interrompersi ed il bambino incontra gli altri esseri umani che impara a conoscere con i piccoli mezzi a sua disposizione: l’istinto, le emozioni, la curiosità e i suoi bisogni primari con la capacità di esprimerli.
Solo il mondo interno dell’adulto può rispondere in modo automatico a questi richiami: archetipi comuni, codici di sopravvivenza, funzione parentale, capacità di superare i limiti e poter navigare dal mondo interno a quello esterno che l’adulto già conosce. Nella cura dei bambini sono indispensabili figure adulte, navigatori esperti capaci di chiudere quando serve le grandi porte del mondo interno così come aprirle per potere recuperare piccole barche in naufragio.
Imparare a viaggiare da adulti nel nostro mondo interno con le sue leggi, la sua potenza ed anche gli abissi è minacciato dall’uso del tempo nella nostra cultura occidentale. L’uomo-agenda agisce ma non riflette, non legge i segni intorno a sé, non ascolta i sogni e le premonizioni. Empatia e la capacità di leggere l’essenza degli altri: figli, compagni, genitori e gruppi con i quali passiamo la maggior parte del nostro tempo. Stiamo perdendo il fragile sentiero tra i mondi.
La comunicazione sempre più visiva e tecnica confonde i sensi interni rendendoci ansiosi ed insensibili, sempre in preallarme o rassegnati. Possiamo assistere a qualunque dramma, tipo gli ultimi cataclismi planetari, indifferenti pensando a tutto quello che dobbiamo fare nella giornata. Nei bambini e negli adolescenti le tempeste del mondo interno ancora rivelano emozioni intense, desideri, curiosità: in loro i grandi navigatori Giasone, Ulisse, Colombo sono eternamente vivi e pronti a salpare.
Saper navigare nello spazio dell’esistenza è un nostro talento innato. L’archetipo del viaggiatore cosmico ci porta a sfidare gli elementi: mare, cielo, terra e il fuoco in tutte le sue manifestazioni. Il bambino è un entronauta, dalle acque primordiali al primo respiro. L’umanità si evolve navigando alla conquista del pianeta e dello spazio.
Osservando i bambini senza griglie culturali o emotive, ci accorgiamo di come il mondo interno è profondo e ricco di conoscenza. Viaggiando nel mondo interno dei nostri bambini impariamo a decodificare il nostro. Nel mondo interno c’è l’universo dell’esistente, lo spazio del sogno, del mito, l’eredità della nostra specie, miniere inesauribili di scoperte, soluzioni e tracce.
Le tracce dei nostri antenati sono insieme a quelle dei nostri nipoti, un crogiolo infinito fuori dallo spazio tempo dove nascono gli universi e dove le anime si incontrano. Nel mondo interno del bambino il mondo esterno con il suo sistema di credenze, le sue regole, le varie realtà, entra a piccoli passi e si fa strada in tempi diversi da quello che noi adulti possiamo intravedere.
A volte quando noi adulti, genitori o insegnanti, spieghiamo la realtà, il nostro racconto viene colorato da un mazzo di pastelli, diventa magico, sonoro, profumato. La nostra semplice realtà diventa un film in technicolor che può essere molto divertente o spaventoso, dipende da che piccola porta del mondo interno è entrato, perché da quelle porte non entrano parole, ma significati, non quello che dico ma quello che sono.
Se parole volgari o aggressive possono uccidere gli spiriti di natura in cui crediamo, il medesimo mondo primordiale del nostro Sé profondo, può venire contaminato, ferito o ingannato. Il mondo interno è così dominante e acceso nell’infanzia, perché baluardo e confine ai pericoli di adulti ciechi, sordi, distratti o peggio.
L’arte di sapere unire il nostro mondo interno con quello esterno inizia con la conoscenza del mondo esterno. Il mondo esterno è fatto di regole, di esperienza tramandata, di dati della realtà fisica dove i nostri sensi navigano ogni giorno. Qui il sogno deve interrompersi ed il bambino incontra gli altri esseri umani che impara a conoscere con i piccoli mezzi a sua disposizione: l’istinto, le emozioni, la curiosità e i suoi bisogni primari con la capacità di esprimerli.
Solo il mondo interno dell’adulto può rispondere in modo automatico a questi richiami: archetipi comuni, codici di sopravvivenza, funzione parentale, capacità di superare i limiti e poter navigare dal mondo interno a quello esterno che l’adulto già conosce. Nella cura dei bambini sono indispensabili figure adulte, navigatori esperti capaci di chiudere quando serve le grandi porte del mondo interno così come aprirle per potere recuperare piccole barche in naufragio.
Imparare a viaggiare da adulti nel nostro mondo interno con le sue leggi, la sua potenza ed anche gli abissi è minacciato dall’uso del tempo nella nostra cultura occidentale. L’uomo-agenda agisce ma non riflette, non legge i segni intorno a sé, non ascolta i sogni e le premonizioni. Empatia e la capacità di leggere l’essenza degli altri: figli, compagni, genitori e gruppi con i quali passiamo la maggior parte del nostro tempo. Stiamo perdendo il fragile sentiero tra i mondi.
La comunicazione sempre più visiva e tecnica confonde i sensi interni rendendoci ansiosi ed insensibili, sempre in preallarme o rassegnati. Possiamo assistere a qualunque dramma, tipo gli ultimi cataclismi planetari, indifferenti pensando a tutto quello che dobbiamo fare nella giornata. Nei bambini e negli adolescenti le tempeste del mondo interno ancora rivelano emozioni intense, desideri, curiosità: in loro i grandi navigatori Giasone, Ulisse, Colombo sono eternamente vivi e pronti a salpare.
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