Radici

24 giugno 2020

Nei momenti di grande disorientamento, quando le certezze, le abitudini, i progetti saltano, nella scatola nera del nostro cervello si accendono i sistemi di sicurezza, negli umani si apre il paracadute della mente di razza.

Emergono le nostre radici dell’antica colonizzazione del pianeta, quando tutto era inatteso, pericoloso e caotico.

Radici potenti, culla e rotaia verso l’ignoto.

Ogni notizia deprimente e dolorosa accende il fuoco della sopravvivenza. Delusioni, rabbie e attacchi ingiustificati sono carburante perfetto per riscaldare gli animi.

Oggi sono golosa di brutte notizie, più efferate e ingiuste sono, più il fuoco divampa prestigioso e rassicurante. Capisco come i Neanderthal e i cugini sapiens si eccitavano nelle terribili difficoltà del pianeta trovando nuove strategie di caccia e combattimento.

Noè sa ancora navigare preparando nuovi futuri possibili.

La caduta degli Dei prepara la loro rinascita in luoghi e tempi adatti all’evoluzione della specie.

La vita umana con la sua brevità alimenta nei nemici l’inganno di una sconfitta nascondendo l’eternità di un’anima divina e creatrice.

Da complottista, sospetto che il caos del Covid non sia solo sul nostro pianeta, ma possa essere una forma di colonizzazione nemica e questo mi fa pensare a tutti gli sciamani con le loro profezie come guardiani della terra e agli antichi miti.

I venti di guerra con i loro tamburi preparano resistenza e futuri attacchi a chi ci imprigiona e chiude la bocca, sapendo che l’isolamento sociale fa ammalare tutti i mammiferi.

Bloccare le emozioni preziose come amore, amicizia, compassione, solidarietà, lasciando spazio solo a rabbia, tristezza e senso di colpa porta oltre che a malattie fisiche, alla morte psichica.

Sul nostro bellissimo pianeta c’è posto anche per altre razze amiche e alleate evolute, ma non per quelle assetate di dominio, crudeltà e distruzioni.

Saper distinguere gli amici dai nemici è una sfida difficile, ma urgente già insegnata al nostro popolo.