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Gli Indecisi

31 Agosto 2020

L'indecisione è un attimo di riposo per l'anima che dovendo abitare un corpo nello spazio-tempo, ferma l'instancabile mente nel tentativo di collegare tutte le intelligenze che coabitano nel medesimo contenitore. Un co-housing dove spesso l'orchestra sta provando gli strumenti senza guardare il direttore.
I momenti imbarazzanti quando arriva inaspettata l'indecisione sono preziosi richiami al momento presente. L' "io" è costretto a riflettere sul percorso staccando l'inutile passato e l'inesistente futuro. 

La scansione di tempi comuni con rituali sociali come le feste collettive, i capodanni, i rituali del cambiamento di stagioni, solstizi ed equinozi, le grandi adunanze per guerre o catastrofi o sigilli di pace tra popoli ci porta a vivere l'attimo rompendo momenti di indecisioni negative dolorose, melanconiche o rinunciatarie. Indecisione negativa Le fotografie di grandi avvenimenti stampano un'immagine di noi stessi generalmente dissonante da come ci pensiamo. 

"Non vengo mai bene, non sono fotogenico" riflette un vissuto dall'infanzia alla maturità passando dalla libertà dell'adolescenza. 

Il "carattere", essenza unica e irripetibile di ognuno di noi, non viene colto nell'immagine ma solo dall'occhio esperto di chi ama. 

L'impronta archetipica di ogni vivente abita l'evolversi del suo "carattere". Nel mio cuore ogni figlio è unico, seme di esistenza in un pacco di fotografie. 

Gli occhi esprimono il nostro carattere e colgono quello degli altri. Il tempo rallentato dei "vecchi" apre un nuovo occhio fatto di gratitudine, compassione e biricchina curiosità. 

A volte l'indecisione è "prendere tempo" o il desiderio alimentato da nuove logiche. Nei piccoli è spazio di apprendimento, nell'adulto prudenza, nell'anziano l'arte di unire pensiero e azione con dignità. 

Quando penso alla mia gatta l'immagine del suo carattere è il film della nostra unione dal primo giorno ad oggi. La sua indecisione è tra il barattolo delle crocchette e la mia faccia se voglio aprirlo. 

Il mare di messaggi che ci circonda costringe a scelte continue velocissime. L'indecisione diventa un mezzo di sopravvivenza, un respiro dove possiamo rientrare in noi stessi, potendo rifiutare ciò che realmente non desideriamo. 

Il "booh?" dei nostri ragazzi è il semaforo arancione tra il rosso e il verde. 

Quando una cosa è importante per me, oggetto di desiderio o meta sognata, non esiste indecisione solo scelta di modi e tempi. 

Le regole sociali quando obsolete o ingiuste, ci trasmettono un profondo malessere che traduciamo in indecisione. Essere indecisi può mascherare una gran voglia di ribellarsi, di gridare quei "NO" impossibili. 

Figli indolenti, grassi o troppo remissivi e silenziosi sono l'espressione di ambienti soffocanti e malati: quando l'indecisione non è esprimibile diventa una palla nebbiosa intorno al vivente. 

 


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