10 Novembre 2018
Una delle grandi illusioni della nostra razza è la differenza di genere. Il bambino e la bambina, tralasciando il contenitore fisico, non hanno differenze profonde nelle emozioni, nella curiosità di conoscere il mondo, nei bisogni di contenimento, rispecchiamento. L’identità di genere si manifesta nella preadolescenza, quando si strutturano legami profondi con i pari.
E’ il sistema educativo che scolpisce il cervello dei nostri cuccioli. Se in un futuro migliore educheremo le nuove generazioni seguendo la vera natura umana, senza i limiti archetipici degli avi, potremo scoprire la vera natura in evoluzione della nostra razza non colore della pelle, genetica, sviluppo sessuale.
L’intuizione dell’inversione dei poli evolutivi nella nostra specie, mi è arrivata dall’esperienza più importante della mia vita finora un periodo di coma in seguito alla nascita del mio quarto figlio, e i vissuti iniziali dopo il risveglio, mi hanno portata ad approfondire il coma e a creare una psicoterapia adatta anche negli stati di minima risposta. Come sempre è l’esperienza, soprattutto se intensa e traumatica, a farci scoprire nuovi universi.
A quel tempo, lo studio dell’evidente inversione, temporanea, della polarità maschile e femminile nelle fasi di risveglio dal coma, (elaborata e pubblicata in Congressi) mi ha fatto pensare ad un fenomeno clinico transitorio, dovuto allo sprofondare del cervello nel buio del suo liquido. Oggi, nelle nuove ricerche cliniche e in un cammino spirituale iniziatico, l’inversione dei poli di genere mi appare come una capacità umana evolutiva che potrebbe manifestarsi anche senza eventi traumatici totali come guerre, malattie, catastrofi naturali, o discese agli inferi personali.
Le malattie psichiatriche del nostro tempo, la depressione, le personalità multiple nella schizofrenia e nei border-line, o semplicemente la perditaricerca di identità nelle droghe, nelle dipendenze, ci parlano, anzi gridano il bisogno evidente di cogliere e sviluppare la vera unità umana senza dualismi. Dualismo è separazione, indispensabile nelle forme ma non nella nostra essenza.
Il cambiamento dei nuovi padri e delle nuove madri nella gestione dei piccoli, e l’evaporazione dei metodi scolastici, la diffusione di surrogati emotivi come tablets, giochi, social networks fin dalla gravidanza, ci stanno traghettando in un trans-umanismo tutto da scoprire.
Insegnare ai maschietti a piangere, danzare, curare l’aspetto fisico, e dare la possibilità alle femminucce di approfondire talenti guerrieri o possibilità di non identificazione materna, potrebbe abbassare l’eterna lotta interspecie tra maschi e femmine, con la crudele aggressività verso i più deboli e la distruzione inarrestabile verso le altre specie animali e vegetali.
Se come femmina non devo solo difendermi e difendere i cuccioli dal pericolo maschile, e come maschio non devo temere la potenza creatrice femminile, insieme si potrebbe costruire un mondo che nutre e protegge tutte le specie. La riscoperta del “tempo della cura” e del nutrimento spirituale e fisico che ne deriva, sarà il cammino delle nuove generazioni.
La riunificazione dei due emisferi, destro e sinistro, dopo la grande lobotomizzazione (secondo l’insegnamento di Falco Tarassaco), è la traccia che ci conduce, attraverso l’androgino, al superindividuo.
Una delle grandi illusioni della nostra razza è la differenza di genere. Il bambino e la bambina, tralasciando il contenitore fisico, non hanno differenze profonde nelle emozioni, nella curiosità di conoscere il mondo, nei bisogni di contenimento, rispecchiamento. L’identità di genere si manifesta nella preadolescenza, quando si strutturano legami profondi con i pari.
E’ il sistema educativo che scolpisce il cervello dei nostri cuccioli. Se in un futuro migliore educheremo le nuove generazioni seguendo la vera natura umana, senza i limiti archetipici degli avi, potremo scoprire la vera natura in evoluzione della nostra razza non colore della pelle, genetica, sviluppo sessuale.
L’intuizione dell’inversione dei poli evolutivi nella nostra specie, mi è arrivata dall’esperienza più importante della mia vita finora un periodo di coma in seguito alla nascita del mio quarto figlio, e i vissuti iniziali dopo il risveglio, mi hanno portata ad approfondire il coma e a creare una psicoterapia adatta anche negli stati di minima risposta. Come sempre è l’esperienza, soprattutto se intensa e traumatica, a farci scoprire nuovi universi.
A quel tempo, lo studio dell’evidente inversione, temporanea, della polarità maschile e femminile nelle fasi di risveglio dal coma, (elaborata e pubblicata in Congressi) mi ha fatto pensare ad un fenomeno clinico transitorio, dovuto allo sprofondare del cervello nel buio del suo liquido. Oggi, nelle nuove ricerche cliniche e in un cammino spirituale iniziatico, l’inversione dei poli di genere mi appare come una capacità umana evolutiva che potrebbe manifestarsi anche senza eventi traumatici totali come guerre, malattie, catastrofi naturali, o discese agli inferi personali.
Le malattie psichiatriche del nostro tempo, la depressione, le personalità multiple nella schizofrenia e nei border-line, o semplicemente la perditaricerca di identità nelle droghe, nelle dipendenze, ci parlano, anzi gridano il bisogno evidente di cogliere e sviluppare la vera unità umana senza dualismi. Dualismo è separazione, indispensabile nelle forme ma non nella nostra essenza.
Il cambiamento dei nuovi padri e delle nuove madri nella gestione dei piccoli, e l’evaporazione dei metodi scolastici, la diffusione di surrogati emotivi come tablets, giochi, social networks fin dalla gravidanza, ci stanno traghettando in un trans-umanismo tutto da scoprire.
Insegnare ai maschietti a piangere, danzare, curare l’aspetto fisico, e dare la possibilità alle femminucce di approfondire talenti guerrieri o possibilità di non identificazione materna, potrebbe abbassare l’eterna lotta interspecie tra maschi e femmine, con la crudele aggressività verso i più deboli e la distruzione inarrestabile verso le altre specie animali e vegetali.
Se come femmina non devo solo difendermi e difendere i cuccioli dal pericolo maschile, e come maschio non devo temere la potenza creatrice femminile, insieme si potrebbe costruire un mondo che nutre e protegge tutte le specie. La riscoperta del “tempo della cura” e del nutrimento spirituale e fisico che ne deriva, sarà il cammino delle nuove generazioni.
La riunificazione dei due emisferi, destro e sinistro, dopo la grande lobotomizzazione (secondo l’insegnamento di Falco Tarassaco), è la traccia che ci conduce, attraverso l’androgino, al superindividuo.
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