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Le Piccole Dimenticanze

12 gennaio 2021

In questa fredda notte di gennaio ho dimenticato di chiudere le tende sul giardino delle ortensie.

Una collana di piccole dimenticanze ha fatto da luminaria a queste feste in lock-down.

Generalmente la collezione di dimenticanze nella fase avanzata della vita crea disagio e aggressività verso sè stessi "accipicchia mi dimentico sempre tutto!".

Questa domenica mattina è stata travolta da un'ondata di tenerezza e umorismo per tutti i vecchietti che navigano tra una dimenticanza e l'altra.

E se ci fosse un significato importante in questi territori che inghiottono telefonini, chiavi, liste della spesa e soprattutto cose da fare? Il sospetto è che in questo territorio fioriscano i desideri e i sogni inespressi.

Non ho chiuso in modo meccanico e abitudinario le tende per una notte forse perchè desideravo la compagnia della luna, le magiche danze degli spiriti di natura tra gli alberi, la vita delle popolazioni della notte così intensa e misteriosa?

Ho dimenticato le chiavi forse perchè qualcuno potesse aprire la porta e sorridermi?

Tutto il programma in agenda della giornata forse era ridondante ed eccessivo e il buon senso dell'inconscio mi ha censurato qualche pezzo?

Una parte di noi quando la misura è colma ci tira per una manica bloccando il cammino robotico e frettoloso per aprire lo schermo di una realtà totalmente umana dove la saggezza e l'esperienza della nostra specie sanno guidarci.

Questo non è un elogio al caos ma un fuoco di attenzione a quello che la voce interna cerca di dirci.

Quando non siamo più in contatto con la realtà parallela del nostro esistere su piani complessi può scoppiare il vero caos come malattia e la mente si perde in un ripetitivo aggrappamento alla realtà effimera di un tempo lineare.

La strana gioia di quando portiamo a termine compiti antipatici, doveri rimandati, potrebbe essere quella di chi ricomincia una dieta interrotta da meravigliosi dolciumi che hanno riportato in asse la bilancia della realtà sogno.

Lo spazio delle dimenticanze è collettivo e contagioso come quello dei progetti, dei sogni fatti insieme, dei giochi, dello sport, delle vacanze.

La saturazione del tempo del dovere sbiadisce la creatività e porta a dimenticare volutamente l'agenda nei territori incompiuti.

L'unicorno bruca nel giardino ma solo alla luce della luna senza le tende.

 

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