26 settembre 2020
Prezioso specchio che ci fa sentire ok
ogni volta che lo incontriamo sul lavoro, nell'ambiente domestico o in films,
cartoni o spettacoli televisivi.
Nella grande rete che avvolge il pianeta
con i suoi potenti tentacoli sottomarini, il cyber bullismo, il pettegolezzo
crudele e eterne spiate di capaci hacker, hanno sostituito compassione ed
empatia con commerci molto redditizi.
Oggi l'intimità è spogliata del sacro,
diventando ghiottoneria in pasto a milioni di utenti. Nulla riesce a fermare
l'onda spietata che trascina con sè suicidi di adolescenti, traumi che segnano
tutta l'esistenza, modelli educativi che trasformano le nuove generazioni in un
transumanesimo isolato e senza emozioni.
Tra tutte, l'umiliazione è la più forte,
anche della paura e della gioia, è una seconda pelle difficile da eliminare. Il
tonto dentro di noi non può difendersi perchè il giudizio collettivo schiaccia
il singolo, che diventa necessario e utile al sistema, dove l'unico valore
rimane il denaro.
La buona notizia è che la compassione fa
parte della nostra struttura animica e che ne basta poca per fare germogliare
gruppi di sostegno, movimenti capaci di accendere in rete controtendenze umane.
Allenarsi semplicemente a riconoscere la
bellezza del tonto dentro di noi, conduce a un dolce perdono di noi stessi, di
errori, vulnerabilità e comportamenti subumani considerati vergogne da
nascondere.
"L'elogio del tonto" crea un
esercito di simpatizzanti, un'alleanza di compassionevoli felici che, non
temendo l'umiliazione, diventano invincibili.
La bellezza dell'alleanza tra tonti unisce
tutte le età, dal bambino goffo e lento all'anziano ribelle, al capofamiglia
che perde il lavoro, al malato terminale che accetta le bugie dei parenti.
Distanziamento e mascherine, scelti anche
da chi non ha paura di morire ma vuole proteggere gli altri, accendono sguardi
complici dove l'obbedienza rivela la saggezza dei tonti.
La nostra specie ha viaggiato tra le
stelle e creato mondi, l'equipaggiamento in dotazione è perfetto. In alcune
tribù, cosiddette "primitive", il messaggio del tonto viene ascoltato
con molta attenzione, per capire dove sta andando l'evoluzione della tribù.
Le parole del tonto sono codici da
decifrare, la sua apparente innocenza trasmette messaggi utili alle nuove rotte
da percorrere.
Collegare il tonto con Mozart o Einstein
significa unire eroismo e strategia in un cocktail inebriante da guerre
stellari.
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