8 marzo 2020
Quando Ulisse è costretto a fermarsi, si sente in trappola. Poi l’energia che lo spinge a cercare sempre nuovi territori si trasforma, e impara a viaggiare in modo virtuale, utilizzando il sogno con il suo potere creativo. Nascono così mondi, geometrie, intelligenze diverse dall’umano noto, racchiuse in piccole scatole, stanze, uffici, chiese, laboratori.
Il sociale, limitato da regole intrise di paura, diventa guerra. Focolai di malcontento, di pressione e memorie apocalittiche si accendono ovunque.
Il vero contagio è la paura/rabbia dell’animale a cui viene tolta la libertà e cambiate improvvisamente le abitudini.
Esplosa la comfort zone, e crollata l’illusione che tutto tornerà come prima, si apre il paracadute della sopravvivenza in dotazione a ognuno di noi, anche inconsapevoli. Dopo una reazione caricaturale e frammentata, l’Io riprende forma. Lo stato di allerta recupera tutte le conoscenze disponibili nelle situazioni catastrofiche, trovando soluzioni possibili: poter condividere l’esperienza di segregazione con gli altri sviluppa nuovi legami, il dono inaspettato di spazi di tempo accende la voglia di raccontarsi e l’ascolto.
L’agitazione frenetica della vita, in questo momento storico, si è spenta come l’interruttore della corrente. Shock momentaneo… ma poi torcia, candela, fuoco: ci si ristruttura. I più veloci sono i bambini, gli adolescenti, ma la saggezza degli anziani tesse trame sicure nei territori, guerra e miseria per loro non sono novità.
Per strutturare gruppi di sopravvivenza utili non basta l’organizzazione militare, ma il desiderio di stare bene insieme, e poter contare sull’aiuto reciproco, chiude il campo alle passioni tristi: disperazione, rabbia, fuga.
La compassione e la fiducia sono basi sicure per poter organizzare nuove strade, nuove vie, nuove società.
L’amore sarebbe l’ingrediente segreto, il vaccino sicuro, oggi ancora molto sperimentale.
Possiamo vederlo riflesso nei bambini, negli animali. O intuirlo nella natura, quando il vento del bosco ci accarezza, il canto degli uccelli ci risveglia.
Nella paralisi economica, sul nostro pianeta l’aria ha ripreso il colore cristallino del cielo, possiamo respirare guardando le stelle.
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