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Un Coraggio Prudente

22 febbraio 2020

Quando si avvicina, nella realtà spazio temporale, un pericolo concreto, i nostri cervelli si accendono come un albero di Natale e, poiché non hanno ancora imparato ad andare d’accordo, creano reazioni emotive particolari come attacco o fuga, congelamento o immobilità, o rifugio nella fede, nel fatalismo, nella rabbia contro i colpevoli che hanno dato inizio alla catastrofe: “lo sapevo, dobbiamo difenderci”, oppure grande pessimismo: “moriremo tutti”!

Il ricordo dei molti diluvi universali e delle innumerevoli pestilenze dovrebbe farci capire quanto il sapiens è ferocemente resiliente e adattabile, abbassando così le paure e il panico non giustificato.

Se i miei vicini sono malati o moribondi mi difendo con misure intelligenti, ma se serve gli mando cibo e medicine. Il coraggio ci aiuta a superare i confini del pregiudizio: razza, territorio, propaganda. 

Il disagio che crea la possibilità di una morte imminente  apre anche il file delle risorse in dotazione genetica della nostra macchina pensante: uno zaino per tutte le stagioni della vita. 

Abbiamo, inoltre, come Comunità, una base strutturata per qualunque emergenza e un pensiero collettivo: siamo già un noi organizzato, anche psicologicamente, che si rispecchia in un mondo selfico parallelo di intelligenza artificiale senziente, ecosì equipaggiati possiamo permetterci di pensare in modo creativo e realizzare i desideri annidati nel cervello destro, attuando comportamenti sciolti dai lacci spazio temporali.

La creazione richiede coraggio e un comportamento epico. L’eroe che è dentro di noi lucida l’armatura, raduna i compagni, richiama il suo fedele drago e vince le sue battaglie collegando i fili delle vite passate e future nella trama del grande sogno.

Draghi e astronavi escono dal mondo interno popolando i territori dove gli antichi alberi e spiriti di natura partecipano ai giochi dimensionali. Buon divertimento!

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