5/12/2020
La neve, l’albero di natale e la corona con fiocchi rossi e le palline sulla porta. la ruota del tempo instancabile gira su stessa, le emozioni la nutrono. Racconti di natale si affollano: volti di bambini, di amanti, di genitori, di animali fedeli.
Luoghi impregnati delle nostre esistenze così brevi ed effimere: ho fatto il mio piccolo albero degli ultimi natali, plastiche e fiocchetti.. e una corona con pochettino e pallini conservate dagli anni 70, il mio primo figlio, la magia di un inizio, ora oggetti spelacchiati ma il significato è rimasto.
Il mio mondo oggi è nella mia piccola stanza, talmente piena di oggetti che a malapena riesco a muovermi.
Ma tutto qui è vivo, comunica e chiede
attenzione. La mia vita religiosa è fatta di musiche immortali come il requiem
di Mozart, il fuoco delle candele di preghiera e l’ineffabile senso dell’essere
che riempie il vuoto e muove le galassie.
Mi sento terribilmente giovane, il fatto di dover rimanere chiusa per il lockdown e “il morbo che tutti ci ammorba” risveglia l’antica ribellione della giovinezza che non accetta regole.
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