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Il Colore del Tramonto

5 settembre 2018

Arrivati a metà del cammino se non siamo riusciti ad integrare ed amare senza giudizio le nostre parti oscure e l’ombra della nostra specie fatta di omicidi, violenza, ingiustizia, cannibalismo, diventiamo caricature di umani preoccupati della fine, attenti a non vedere il corpo che perde i pezzi, che si rompe, la mente che si disorienta nelle piccole cose, il nostro IO che si barrica negli oggetti, nei ricordi, in uno spazio sempre più ristretto dove il sole e le stelle diventano pallidi ricordi.

Come riaprire la finestra del nostro essere meravigliose creature atemporali ? Fortunatamente siamo dotati dalla nascita di un piccolo zaino pieno di indistruttibile energia spirituale, di resilienza neuronale e di saggezza specie-specifica. Nessun umano può aprire questo contenitore senza un altro umano, il segreto della nostra sopravvivenza sono gli altri.

Prima del linguaggio, il bebè come tutti i mammiferi ed altre specie, ha una comunicazione non verbale telepatica attiva, che inizia nella gravidanza attraverso la placenta che è solo un filtro. La voce materna arriva nei toni bassi in acqua con onde che sono carezze per il bebè o colpi. Con le nuove indagini ecografiche, quando la mamma canta, il bebè succhia e inghiotte molto liquido amniotico.

Il nostro cervello viene scolpito dall’ambiente attraverso le relazioni emotive, quando siamo in un ambiente che ci dà sicurezza le parti frontali cognitive si sviluppano. Nei bambini gravemente deprivati il cervello non cresce e si sviluppano le parti emotive non controllate che esploderanno nell’adolescenza, dove le emozioni non pensate vengono agite.

La nostra società oggi deve fare fronte ad adolescenti e giovani che non pensano,ma agiscono secondo i potenti stimoli esterni purtroppo bene orchestrati politicamente.
Fortunatamente nel nostro zaino c’è la resilienza neurale, un sistema che se risvegliato con un ambiente umano facilitante, può ristrutturare quelle aree del cervello che pensano e modulano le emozioni, “si gonfiano” e l’antica saggezza fluisce nella stanza dei bottoni.

Assistiamo a trasformazioni incredibili quando adottiamo un cagnolino o un gatto gravemente maltrattati, spaventati o aggressivi che si trasformano in dolci compagni di vita, guardiani fedeli e riconoscenti.

La funzione genitoriale è una vera passione per noi umani sia in quelli che hanno ricevuto cure amorevoli sia in quelli che per motivi economici, sociali o disgrazie non hanno potute averle e  queste vengono risvegliate da meccanismi di richiamo potenti.

Il valore dei nonni in tutte le piccole comunità è terapeutico perché nutre i bisogni primari, affettivi, attraverso il tempo disponibile, le memorie, la rappresentazione di un’identità: i racconti permettono di vedere con i sensi allargati emozioni e significati del filo generazionale che unisce la famiglia.

Altri mezzi indispensabili per superare traumi, abbandoni o orrori inenarrabili sono l’arte, il teatro, la poesia, i film, le opere d’arte, dove l’indicibile veicola emozioni sopportabili perché estetiche, come Victor Hugo ha modificato il pensato comune sugli orfani “non famiglia non valore”, con il romanzo “I miserabili”.



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