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Il cambiamento


19 Ottobre 2019

Quando l’Io dice “devo cambiare qualcosa”, significa che in tutte le altre parti della personalità, compreso quelle profonde, il terremoto è già iniziato, l’Atlantide sta sprofondando. L’Io, quello che riteniamo essere la parte più importante nella nostra vita, se non ha imparato a comunicare con tutte le altre parti più antiche è l’ultimo ad accorgersi della realtà che lo circonda. Siamo una specie molto ben equipaggiata per sopravvivere, moltiplicarci e conquistare lo spazio intorno a noi, ma le società che costruiamo devono morire e rinascere come tutti gli esseri viventi.

Anche se ci consideriamo eterni e invincibili dobbiamo attraversare periodi di cambiamento. Siamo in un momento storico planetario, dove il cambiamento si sta espandendo come l’acqua nella stagione delle piogge.

 Il cambiamento è Giano Bifronte, meraviglioso e terribile. Quando sono ancora accesi il fuoco dell’avventura e il desiderio di nuovi orizzonti, la faccia radiosa di Giano ci osserva. Se la paura, con tutto il suo corteo di passioni tristi, ci blocca nella convinzione che bisogna resistere, la faccia oscura di Giano ci ipnotizza e acceca.

In ogni cambiamento devono coesistere i due fronti generazionali: costruttori e innovatori, fare squadra e costruire insieme l’adesso.

Se organizzo una squadra di giovani intraprendenti e pieni di talenti, avrò un’esplosione di novità intriganti, ma quando arriva il momento in cui il mio team di giovani sceglie di attraversare l’oceano e fondare un nuovo mondo, chi fornisce loro bagagli, biglietti e la consapevolezza di radici, di identità, di origine, indispensabili anche agli eroi, è l’esperienza dei costruttori.

Se guardiamo i giovani sapendo che sono il nostro futuro e che contengono i codici che noi abbiamo saputo dargli, troviamo il coraggio di lasciarli partire. Il vecchio mondo è una piccola borsa piena di semi di ogni frutto, di ogni albero, di ogni potenziale sviluppo della nostra specie.

Sulle antiche vestigia delle grandi civiltà che ci hanno preceduto cresce il nutrimento della nuova specie tecnologica, così apparentemente diversa, a volte incomprensibile anche a noi adulti. I semi di Atlantide hanno fecondato il pianeta, generando realtà molto differenti tra loro, a volte irriconoscibili per chi è rimasto imprigionato negli antichi splendori. Guardare la nave che si allontana all’orizzonte ti lascia il desiderio di saltarci sopra, ma la voce della saggezza ti fa rientrare nel tuo giardino con coraggio e dignità. 

Sappiamo che il pensiero crea futuri possibili per quelli che amiamo, e che attraversa spazi infiniti.

















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