Pagine

La Solitudine

29 dic. 2018-

La vera solitudine è una condizione di abbandono, di isolamento, di mancanza delle basi di sopravvivenza legata al corpo. Quando la sopravvivenza è violenta non c’è spazio per i sentimenti, ma vive solo il cervello rettile che deve organizzarsi. Il senso di solitudine accompagnato da nostalgia e tristezza è collegato a uno stato dell’essere, ha radici in memorie dove sicurezza e benessere sono state sperimentate.

Come mammiferi abbiamo bisogno di qualcosa di vivo, di energia pensante intorno a noi. La natura che ci ospita è un buon contenitore, ma non è sufficiente per farci sentire in sicurezza, capiti, amati. Isolare un uomo è ucciderlo virtualmente, come sanno bene i dominanti. L’identità umana e di tutti i mammiferi è a specchio. Essere parte di piccoli gruppi è indispensabile sin dall’infanzia per un buon equilibrio psico-fisico, per un sano sviluppo dell’identità.

Il senso di appartenenza è il cibo della parte spirituale che desidera, sogna, crea e che può vivere anche con poco. Per resistere alla spinta di mercificazione globale un gruppo di appartenenza è l’antidoto. Quando siamo capaci di sopportare i difetti caratteriali degli altri, riusciamo ad accettare la nostra vulnerabilità, le nostre cadute, le nostre sconfitte. Quando sentiamo tenerezza per quelli che dividono la quotidianità con noi, possiamo amare noi stessi anche se lontani dal nostro ideale dell’Io.

Il giudizio quando diventa tagliente o acido è petrolio che inquina l’unione e fa vacillare la squadra umana che unita supera qualunque ostacolo. Provare a fare comunella con tutte le intelligenze che sappiamo convivere nel nostro contenitore fisico, crea l’elisir anti solitudine.

Falco Tarassaco ci ha lasciato tracce colorate di emozione sulla nostra struttura fisica e animica, sapeva come un umano può scivolare in malinconia che diventa depressione che aggredisce la capacità di stare uniti.
La solitudine cercata quando diventa abitudine aggredisce l’essere e sappiamo come l’animale isolato viene divorato dai predatori.

Nel nostro momento storico emergono forze disgreganti, di separazione e ricerca di sicurezza. Contenere il desiderio di fuga, di solitudine, di nuove esperienze che possano saturare il malessere interiore, richiama lo stato adolescenziale.  Un’adolescenza sana, coesa, che sceglie il gruppo dei pari secondo linee guida di obiettivi comuni porta alla fondazione di nuove realtà. Sappiamo che forme adolescenziali fragili, malate, non pensanti, finiscono in solitudini disperate.

Il fuoco è sempre stato il nostro grande amico; alimentare il fuoco umano che ci unisce può essere un principio di amore che nella sua sacralità scioglie la solitudine.


Nessun commento:

Posta un commento

thanks for your comment !