Nel clima rarefatto irreale dove gli umani devono rimanere inscatolati e gli animali increduli iniziano a girare per le città deserte, la mente umana cerca significati. Il corpo ha paura che si blocchi il respiro vitale o che non ci sia più cibo e che nulla possa ricostruire le abitudini, il sistema di credenze e il presente, sfuggito da un mese.
Un
abisso si sta formando nello spazio- tempo, serpeggia un prima e un
dopo. Del prima scompaiono problemi , dispiaceri, traumi. Del dopo
ancora nessuna mappa tracciata, solo ipotesi, sospetti, speranze. Eppure
qui tra le montagne abbiamo case, cibo, progetti comuni, solide
amicizie, boschi e animali.
La bellezza delle Alpi , del sole
primaverile e delle stelle cosi vicine sembrano insufficienti a calmare
la tempesta del cuore, i sogni notturni e il nuovo quotidiano inzuppato
di ritmi vitali sempre uguali.
La cornice dell'oggi, quando il
domani è incerto e esplode, non sono più sufficienti cibo, acqua,
compagnia e la normale sopravvivenza. Quando il sistema di allarme si
accende automaticamente nella nostra specie, la riorganizzazione
dell'esistenza ha bisogno di un nuovo tempo e di potersi agganciare ad
esperienze simili nella memoria.
Quando entra la paura significa che qualcosa di conosciuto ha bussato alla porta. Decifrare
quello che ci spaventa è dare un significato a cosa sta accadendo
intorno, che tipo di pericolo, con quale intensità può travolgerci. Oggi
tutti i bollettini associano alla parola guerra questo strano nemico
che si diffonde inarrestabile su tutto il pianeta. Attualmente l'unica
salvezza sembra la fuga, il nascondersi contando in modo ossessivo morti
e contagiati.
Se spostiamo l'attenzione ipnotizzata dai media al
bosco intorno, la saggezza degli alberi, con la loro memoria
archetipica, ci avvolge in un respiro che supera lo spazio e il tempo.
Il pianeta sta rinnovando le energie vitali. Una pausa dove
finalmente tutte le voci dei non umani si possono udire comunicare tra
loro, animali, vento, acque fanno sentire la loro esistenza potente
senza di noi . Compaiono nuovi scenari primordiali dove a Venezia
giocano i delfini e dove sulle nevi
alpine compaiono branchi di caprioli che trovano nuova vegetazione e
molte specie che nidificano in luoghi inaspettati per noi umani.
I
nostri bambini rinchiusi comunicano attraverso schermi di intelligenza artificiale, sognando i loro compagni, il parco giochi, le biciclette. Improvvisamente compendiamo cosa
significa essere ingabbiati e vivere in una riserva, dove, se fuggi,
puoi essere picchiato, imprigionato, sparato.Questa esperienza
traumatica per noi umani potrebbe essere un salto quantico per la nostra
specie.
Ora navighiamo nella preistoria, accaparrando cibo, medicinali e spiando chi potrebbe essere alleato e chi nemico.
In
alcune aree fiorisce un rinascimento illuminato, ci sono ancora umani
che sanno dare la vita per la specie e costruire nuove strade di
conoscenza. In altre aree sorgono nuove civiltà, rinascono gruppi con
tecnologie adatte a un'espansione intelligente con tutte le altre
specie. Ci sono zone sul pianeta dove le razze hanno conosciuto le
epidemie oltre che le guerre, la carestia e la morte. Lì può rinascere
la gioia di vivere e l'allegria dell'infanzia, così lontana dalla
nostra cultura post industriale.
Oggi per noi, nella sospensione del non
tempo, nascono nuove scelte. Ritrovare la gioia infantile di scoprire
l'alleanza con la natura e le sue leggi intorno a noi, ascoltando
l'eterno scorrere delle esperienze della nostra specie con le sue
memorie e le risorse. Superare una esperienza traumatica diventa
evolutivo quando la si comprende.
Un gruppo umano per
poter evolversi ha bisogno di una guida, come tutore di resilienza e,
superato il momento della coesione organizzativa e tracciate le
geometrie, può creare alleanze e aiutare altri gruppi a costruire nuovi
modelli di civiltà. Sappiamo che menti avanzate hanno soluzioni
energetiche e spirituali per la nuova era che si sta spalancando.
Qualcosa è sfuggito forse da un mostruoso mercato, ma sappiamo che il
fiore del loto, dal fango melmoso e dall'acqua, trova la luce
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